Fasci all'Estero


 

 
La costituzione dei "Fasci all'Estero" si fa risalire al luglio del 1923, in occasione della seduta del Gran Consiglio in cui venne trattata la questione degli emigrati italiani all'estero, per la tutela da parte dello Stato dei diritti di questi cittadini affinché fossero equiparati a quelli dei lavoratori delle nazioni ospitanti.
Inizialmente il Gran Consiglio deliberò di costituire in seno alla Segreteria Generale del P.N.F., un Ufficio Centrale dei Fasci all'Estero che disciplinasse e reagisse il movimento dei fasci nel mondo. Alcuni fasci sorsero già prima dei '23, appoggiandosi alla "Lega italiana per fa tutela degli interessi nazionali”, che tra il 1919 ed il 1923 ebbe una funzione di avvicinamento tra la fase nazionalista e quella della organizzazione fascista.
Allorché nel '25 divenne operante la costituzione dei Fasci all'Estero, già si erano formati gruppi d'italiani che aderendo al movimento fascista, propagandavano le nuove idee che in Italia si andavano diffondendo.
Primo Segretario dei Fasci all'Estero fu nominato l'On. Giuseppe Bastianini, poi sostituito dall' On. Piero Parini, a partire dal 1928.
Pur facendo capo al movimento fascista italiano, i Fasci all'Estero, mantennero buona parte delle loro strutture in forma autonoma, anche in considerazione delle situazioni politiche e culturali dei paesi ospitanti, onde evitare il più possibile azioni ostili nei loro confronti.
Dalla relazione tenuta da Bastianini come vice-Segretario nel P.N.F., scaturì che i Fasci all'Estero non sarebbero mai stati considerati come sezioni del partito, ma soltanto associazioni di persone che condividendo lo spirito e la dottrina fascista ne valorizzavano lo spirito e l’azione rivoluzionaria. Essi non avevano nessuna azione da svolgere né erano organi ufficiosi del regime ma dovevano attenersi a ben precise regole di comportamento.
Queste regole vennero successivamente completate ed ufficializzate nel 1928 sotto il titolo di: Comandamenti del DUCE ai Fascisti all'Estero che cosi recitavano:
1) I Fascisti che sono all' estero devono essere ossequienti alle leggi del paese che li ospita. Devono dare esempio quotidiano di questo ossequio alle leggi, e dare, se necessario, tale esempio agli stessi cittadini
2) Non partecipare a quella che è la politica interna dei paesi dovei fascisti sono ospitati,
3) Non suscitare dissidi nelle colonie, ma piuttosto sanarli, all'ombra del Littorio.
4) Dare esempio di probità pubblica e privata.
5) Rispettare i rappresentanti dell'Italia all'estero ed obbedire alle loro direttive ed istruzioni.
6) Difendere l'italianità nel passato e nel presente.
7) Fare opera di assistenza fra gli italiani che si trovano in stato di bisogno
S) Essere disciplinati all'estero come lo esigo ed impongo che gli italici siano disciplinati all'interno.                                                                                            Mussolini

Come organi di stampa che principalmente circolavano per l’estero erano: Il Legionario   ed Il Tamburino per i fanciulli e le fanciulle.

LE TESSERE
Per quanto riguarda il tesseramento degli aderenti aì Fasci all'Estero, si ravvisano aue oen distinte emissioni: la prima avvenuta dal 1923 aJ J92S, che venivano utilizzate le medesime tessere sia per i Fasci-Italiani ctll'Esiero che per le Colonie, e la seconda dal 1929 al 1940, con lessare esclusivamente per ì Fasci.
Le tessere della prima emissione, di grafica assai pregevole, dopo il 192S non vennero più usate per le Colonie in quanto queste erano considerate territorio metropotitajjQ e quindi i lipì adottali erano gli stessi correnti in Italia.
La seconda emissioni 1929/1940) presentano le seguenti caratteristiche:
1) Stampate su 4 o 6 facciate come co iterile in Italia, nella prima ricalcano la stessa grafica,-con la sola aggiunta dell'indicazione: FASCI ITALIANI ALL'ESTERO.
2) Le facciale interne sono del tutto simili alle correnti suddette con l'estensione della versione per dorma non esistendo all'estero i Fasci Femminili.
3) In quarta facciata è sempre ripetuto il motto: SII ROMANA POTENS ITALA VlRTUTE
PROPAGO.
Di questa seconda emissione esiste una particolare variante riservata ai "Segretari del Fascio'1
e le tessere portano la firma del Segretario dei Fasci all'Estero: Piero Parìni.
L'emissione termina nel 1940 e per gli anni '41/*43 viene Fatto ricorso all'applicazione di bollini (FAITES) recanti l'anno per cui veniva richiesto il rinnovo oppure con espressa dichiarazione del Segretario di sona.
Ricorrono pure altre piccole variami di cui verranno citate solo le più correnti e cioè: le medesime tessere per l'estero potevano essere rilasciate non dalla Segreteria locale, tna diretUmenie dalla Segreteria Generale dei Fasci all'Estero; per la sola sede di Parigi le tessere erano fornite in custodia di pelle al cui interno veniva inserito un foglietto con i Comat^ameuti del Duce; per gli aderenti ai Fasci americani e forse anche per alcuni ahri.Le tessere erano bilingui, avendo la facoltà dì aderirvi anche simpatizzanti non italiani.
Teserà mentridelle organizzazioni  giovanili
Le organizzazioni giovanili costituite nel 1923 avranno per due anni tessere recanti l'intestazione: AVANGUARDIA adottate per tutte le categorie di giovani; dal 1930 al 193S. con la denominazione: ORGANIZZAZIONI GIOVANILI ITALIANE ALL'ESTERO, nel primo anno verrà adottato un tipo di tessera del tutto simile a quello corrente in pergamìno per L'Italia, poi. con grafica propria, a modello unificato per ogni categoria di iscritti.
Con il passaggio della organizzazione O.N.S. alla G.I.L., anche per Testerò il tesseramento giovanile diverrà G.I.L.E. (Gioventù Italiana del Littorio all'Estero) ed i modelli adottali sono del mito simili a quelli correnti in Italia. Essendo a tipo unificato, all'interno sono apportate le opportune modifiche. L'emissione riguarda gli anniL1939/40/41 (non è escluso che per altri due anni si sia provveduto al rinnovo con la consueta applicazione dei bollini) e per tutto il perìodo le tessere vengono firmate dal Comandante della Gioventù del Littorio all'Estero: A.de Cicco.