Fasci Femminili


 

 

Nel 1921, Elsa Mayer Rizzoli fondò i "Fasci Femminili", realizzando così una sua personale ambizione di dar vita ad una specifica organizzazione per le donne fasciste.

Dalle pubblicazioni di partito dell'epoca si può rilevare chiaramente a quali compiti, secondo le direttive del regime, le donne erano chiamate ad assolvere.

Primo fra tutti era, naturalmente, quello di propagandare e tener vivo l'ideale e lo spirito della rivoluzione fascista, entro e fuori dell'ambito famigliare; concorrere a tutte le opere sociali e le iniziative promosse dal partito a favore delle donne soprattutto nel settore dell'assistenza della maternità. Prestare inoltre il tempo libero in favore degli enti o di istituzioni a carattere assistenziale ed educativo, come ad esempio, l'Istituto "Famiglie Numerose"; seguire le giovani nei corsi di: economia domestica, d'istruzione fisica, artistica e culturale, nonché di addestramento pratico alla vita nelle colonie.

Nei primi anni di fondazione i "Fasci Femminili", soprattutto nei centri minori, non disponevano di sedi proprie, quindi vennero inseriti nei Fasci di Combattimento localmente istituiti. La direzione dei suddetti era affidata ad una "Segretaria Provinciale", nominata dalla "Fiduciaria" del segretariato generale del partito.

Alle dirette dipendenze dei "Fasci Femminili" vennero costituite due sezioni di specifiche categorie di lavoratrici: le MASSAIE RURALI nel 1935 e le OPERAIE E LAVORANTI A DOMICILIO nel 1938.

Dal Segretario del partito, Filippo Turati, fu affidato ai "Fasci Femminili" l'incarico di organizzare "Gruppi Giovanili Femminili". Allo scopo sono costituite due sezioni di giovani suddivise per età: il "GRUPPO PICCOLE ITALIANE" e il "GRUPPO GIOVANI ITALIANE", sezioni che dal 1930 entreranno nell'O.N.B.. Nel 1929 i quadri saranno completati con il "GRUPPO GIOVANI FASCISTE". L'intera struttura, così formata, passa nel 1938 alla Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.).

LE TESSERE

Tessere specifiche ed ufficiali vennero adottate a partire dal 1926. Fino a questa data le donne ricevevano, con opportuni aggiustamenti, le stesse tessere degli uomini sulle quali veniva apposto un timbro con l'indicazione "Fascio Femminile" o "Sezione Femminile".

Localmente, fino al 1926, si possono trovare tessere, come ad esempio quella della fig. 1, rilasciata dal Fascio di Mantova, con l'intestazione "Fasci Femminili Italiani".

Le tessere ufficiali sono firmate soltanto dalla Segretaria del Fascio Femminile locale, conformemente all'incarico avuto dalla Fiduciaria Nazionale(fig.3/18).

 

Anno

Rarità

Figura

1924

R3

 

1925

R3

 

1926

R2

3

1927

R

4

1928

NC

5

1929

NC

6

1930

C

7

1931

C

8

1932

C

9

1933

C

10

1934

C

11

1935

C

12

1936

C

13

1937

C

14

1938

C

15

1939

C

16